CORRIERE CANADESE / Due provveditorati, una sola scuola

TORONTO – Due ingressi indipendenti, aule sugli stessi piani e palestra e biblioteca in comune. Sono 900 gli studenti che frequentano due scuole – la Bishop Macdonell Catholic School e la Jean Lumb Public School – gestite da due provveditorati diversi, ma che studiano tutti nello stesso edificio. Di certo non deve mancare organizzazione e collaborazione da parte del provveditorato cattolico e pubblico di Toronto per far funzionare le cose senza intoppi, perché l’allestimento di CityPlace, situato vicino a Spadina Avenue e Lake Shore Boulevard West, comprende anche un centro comunitario della Città e un asilo nido. 

È questo il modello che il governo provinciale sta cercando di replicare – e in alcuni casi, imporre – in base a una nuova legislazione che consentirebbe al ministro dell’Istruzione Stephen Lecce di ordinare ai consigli di condividere lo spazio, incoraggiando anche un migliore coordinamento e partenariati con i comuni. “In realtà dà alle scuole l’accesso a strutture che normalmente non avremmo”, ha detto la direttrice ad interim della Bishop Macdonell Catholic School Lorraine Van Zon. “Una scuola dispone di una sola palestra mentre qui abbiamo una palestra al piano di sotto e una palestra in quello superiore, e quest’ultima è divisa in due spazi separati… Essere connessi alla Città mette a nostra disposizione più risorse e le scuole sono spesso incluse in attività cittadine come progetti di giardinaggio”, ha detto.

In tutta la provincia sono circa 40 le situazioni di spazio condiviso, inclusa la Whitney Public School del Renfrew County District School Board che negli ultimi sei anni ha operato sotto lo stesso tetto della scuola elementare cattolica St. Martin’s of Tours. Questa partnership consente agli studenti di Whitney di frequentare le lezioni vicino a casa e di non dover essere accompagnati in autobus a più di mezz’ora da Barry’s Bay – comunità nella township di Madawaska Valley – eventualità presa anche in considerazione. Ed ora, sempre più deciso ad allargare nella provincia questo modello, il governo sta tenendo consultazioni sui cambiamenti sul suo nuovo Bill 98, ’The Better Schools and Student Outcomes Act’, che conferirebbe alla provincia maggiori poteri su tutte le questioni del consiglio scolastico, dalle vendite di proprietà in eccesso agli obiettivi di rendimento degli studenti.

La nuova normativa, presentata lunedì scorso, darebbe al ministro dell’Istruzione il potere di “incaricare due o più provveditorati di stipulare tra loro un accordo per la costruzione, la proprietà, il controllo, la gestione, la manutenzione, il funzionamento, l’ubicazione o l’uso congiunti di un sito scolastico, parte di un sito scolastico o altra proprietà di un consiglio”.

Sebbene i provveditorati scolastici affermino di non essere contrari a tali progetti, la mossa del governo ha sollevato preoccupazioni. “Siamo disposti a discuterne quando sarà il momento… ma la combinazione e la condivisione è solo un modo per risolvere alcune delle difficoltà – ha affermato Cathy Abraham, presidente dell’ Ontario Public School Boards’ Association – che esorta il governo a revocare il divieto sulla chiusura delle scuole per consentire ai consigli di gestire meglio gli iscritti – questo farà parte del nostro feedback per le consultazioni, è uno dei motivi per cui è importante avere fiduciari eletti a livello locale. Conosciamo le nostre comunità e crediamo di essere le persone migliori per prendere questo tipo di decisioni”.

Il ministro dell’Istruzione Stefano Lecce ha notato che ci sono stati “molti esempi di provveditorati forse non collaborativi come dovrebbero essere, visto che sono i contribuenti a pagare per le scuola”. “Quindi si tratta di reinventare il modo in cui riutilizziamo le nostre scuole per l’apprendimento e come, in ultima analisi, ci assicuriamo che le scuole siano maggiormente disponibili nelle comunità, in particolare in quelle in crescita”.