CORRIERE CANADESE / Inflazione e tasse priorità dei canadesi per il budget, ecco il rimborso spesa

TORONTO – Inflazione, tasse e Sanità, rigorosamente in questo ordine. Sono queste le tre priorità per i canadesi in vista della presentazione oggi alla House of Commons del Budget 2023 da parte del governo federale. A tastare il polso dei cittadini è un sondaggio presentato ieri dalla Ipsos, nel quale viene chiesto al campione degli intervistati quali siano i settori dove il governo debba intervenire con la manovra di quest’anno. Ebbene, il 43 per cento ammette che la priorità numero uno è il progressivo aumento del costo della vita in Canada, iniziato nella primavera del 2022 e ancora in corso: l’esecutivo – pensa quasi un canadese su due – deve approvare delle misure volte all’alleggerimento della pressione dell’inflazione sui cittadini. 

Anche le tasse sono fonte di grande preoccupazione per i canadesi. Sempre secondo l’indagine demoscopica della Ipsos, il 37 per cento del campione chiede al governo l’abbassamento generalizzato della pressione fiscale sui contribuenti, con un 22 per cento aggiuntivo che invece sostiene la necessità di aumentare le tasse alla fascia di popolazione più abbiente.

Terzo, in ordine di importanza, è il livello di investimenti di Ottawa nel settore sanitario. Stando al sondaggio, il 35 per cento degli intervistati considera la Sanità la vera priorità d’intervento dell’esecutivo federale.

Su questo bisogna dire che nei mesi scorsi il governo ha blindato la riforma del sistema dei trasferimenti dei fondi federali alle Province, con un accordo complessivo di 196 miliardi spalmati in dici anni, con poco più di 46 miliardi in nuovi fondi rispetto a quelli già presenti nel precedente accordo decennale. Resta da capire, e lo sapremo oggi, se l’accordo sarà recepito all’interno della finanziaria 2023 o se invece sarà autonomo dalla legge di bilancio di quest’anno.

Nel frattempo, alla vigilia della presentazione, emergono nuovi dettagli sui provvedimenti che saranno presenti all’interno della manovra federale.

È pressoché certo che il governo metterà in piedi una misura una tantum per aiutare i cittadini contro l’inflazione imperante: un grocery rebate, o rimborso sulla spesa. I canadesi senza figli potrebbero ottenere un pagamento una tantum fino a 234 dollari, mentre una coppia con due figli dovrebbe ricevere fino a 467 dollari: per gli anziani questo rimborso arriverà a e un anziano circa 225 dollari. La tempistica di questi pagamenti dipenderà dalla velocità con cui il governo riuscirà a far approvare la legislazione per attuare il bilancio.

Il governo prevede di reprimere le cosiddette “imposte spazzatura” per i consumatori. Le “junk fee” sono spese nascoste o impreviste per i consumatori che vengono aaggregate al prezzo iniziale di un prodotto o servizio, gonfiando in definitiva il costo totale.

Ottawa dovrà lavorare con varie agenzie di regolamentazione e le province e i territori per eliminare le tasse spazzatura. I settori che potrebbero essere interessati dalla repressione includono i fornitori di telefonia e Internet e i venditori di biglietti per grandi eventi.

Il bilancio federale includerà anche un aumento del limite su ciò che gli studenti possono ritirare dal loro piano di risparmio educativo registrato (RESP) per l’istruzione post-secondaria. In questo momento, il limite sul pagamento dell’assistenza all’istruzione (EAP), che è il reddito degli investimenti e le porzioni di sovvenzione governativa del RESP, è di 5.000 dollari.

Il governo federale prevede di aumentarlo a 8.000, per riflettere l’aumento dei costi del college e dell’università. Non c’è limite ai prelievi dell’istruzione post-secondaria (PSE), che sono i contributi versati dall’abbonato.

Un elemento chiave del bilancio saranno anche gli investimenti nell’economia industriale verde, stimolati in parte dall’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti, che pomperà centinaia di miliardi di dollari in energia pulita in quel paese.