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CORRIERE CANADESE / Muore per una rara malattia: il suo corpo aiuterà la ricerca

TORONTO – “Mia figlia è morta il 13 aprile scorso: aveva una rara condizione cardiaca congenita, è stata sottoposta ad uno screening per trapianto di cuore e polmone ma era troppo debole e non è sopravvissuta: così, ha donato il suo corpo all’ospedale in modo che possa essere studiato per saperne di più sulla sua rara condizione e, in questo modo, aiutare gli altri a vivere più a lungo, se possibile”. A raccontare la storia è Divina, madre di Lisa-Anne. 

Pur nella sua drammaticità, “sento che è una storia positiva e mi piacerebbe che venisse raccontata”, spiega Divina, la cui famiglia è di origine italiana (omettiamo il cognome per motivi di privacy) e vive nella GTA.

Purtroppo, come racconta Divina, dietro la tragedia di sua figlia Lisa-Anne c’è anche una triste storia familiare, che ha aggiunto dolore al dolore. “Pochi giorni prima di morire – racconta Divina – mia figlia aveva inviato un messaggio a mio fratello Paolo, con il quale abbiamo dei problemi perché non ci permette di vedere mio padre che vive con lui. Ecco il messaggio di mia figlia: ‘Voglio vedere il mio nonno. Questo post è rivolto a Paolo (il fratello di Divina e zio di Lisa-Anne, ndr), che mi ha bloccato su Facebook per futili motivi. Mi ferisce il fatto cdhe io sia stata in ospedale per un mese e, nonostante tu lo sapessi, tu non l’abbia detto al nonno. Avrei voluto chiamare, ma in casa tua hai bloccato anche i nostri numeri telefonici. Indipendentemente dal fatto che tu sia in disaccordo con mia madre, questo non ha niente a che fare con me. Io voglio solo vedere il mio nonno’. Mia figlia – prosegue Divina – ha pubblicato questo messaggio il 9 febbraio scorso. Il 13 aprile è morta, senza avere avuto la possibilità di rivedere suo nonno. E quando è morta, mio fratello Paolo, che oltretutto è insegnante in una scuola cattolica, si è rifiutato di farmi vedere mio padre”.

Foto di David Mark da Pixabay

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