CORRIERE CANADESE / Può piacere o non piacere, ma a vincere è ancora lui
TORONTO – Confesso di non essere un fan del presidente Donald Trump. Non provo nemmeno astio nei suoi riguardi. Il suo approccio alle sfide quotidiane che la vita può riservarci sembra diverso da quello che i miei genitori hanno riservato a me e ai miei fratelli. E, da un punto di vista professionale, è “mio compito” criticare affinché i nostri lettori possano avere una visione equilibrata di un politico il cui peso sulla bilancia del “bene o del male” ha un impatto maggiore dell’insignificante espressione di “giusto o sbagliato” espressa da cittadini comuni, altrimenti assorbiti dalla necessità di farsi gli affari propri…
