Davvero sono soltanto tariffe?

TORONTO – Il 1° febbraio, il Canada si è preparato all’imposizione di tariffe del 25% e del 10% rispettivamente su beni di consumo, gas e petrolio da parte degli Stati Uniti se le condizioni stabilite dall’occupante della Casa Bianca non fossero state soddisfatte. Tali condizioni sono le seguenti: impedire l’attraversamento del confine a sud a persone prive di documenti e controllare il flusso di “fentanil” verso gli Stati Uniti. L’inquilino della Casa Bianca ha poi concesso una proroga al Canada dopo averne data una al Messico, di un mese.

Il Canada ha vaste foreste. Ancor prima che Trump ponesse la prima condizione, le autorità canadesi stavano fermando coloro che attraversavano il confine senza documenti verso gli Stati Uniti. Ma non è come ai confini del Messico dove le persone prive di documenti possono essere viste anche di notte – utilizzando occhiali per la visione notturna – attraversare il confine. Ciononostante, con la minaccia incombente di un forte aumento delle tariffe, il Canada è diventato più vigile nel vigilare su queste foreste.

Il “fentanil” è diventato il farmaco più utilizzato in tutto il mondo. Viene somministrato per controllare il dolore fisico di qualcuno che è malato. Ma, come ogni farmaco di questo tipo, può essere usata come “droga da intrattenimento”. E, purtroppo, questo farmaco è ora un problema nella guerra commerciale. La dogana statunitense ha sequestrato 19,5 chilogrammi di “fentanil” al confine canadese rispetto ai 9.570 chilogrammi al confine messicano, come affermato nell’articolo di Fakiha Baig su The Canadian Press del 5 febbraio 2025 e riportato dalla CBC, “La polizia sta reprimendo il fentanil in Canada ma dice che non ha nulla a che fare con Trump”. La dogana e la polizia di frontiera degli Stati Uniti la scorsa settimana hanno dichiarato che “solo lo 0,2% circa di tutti i sequestri di fentanil che entrano negli Stati Uniti vengono effettuati al confine canadese; quasi tutto il resto viene confiscato alla frontiera Usa con il Messico”.

Quindi, questo fa sorgere la domanda: è davvero solo una questione di tariffe? I dati ufficiali sul commercio statunitense alla fine del 2024 indicano che gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale di quasi 1,2 trilioni di dollari USA. Ciò significa, in parole povere, che gli americani hanno apprezzato i prodotti di Paesi stranieri più di quelli realizzati nel proprio Paese. Un trilione è già abbastanza incomprensibile; 1,2 trilioni mi fanno venir voglia di tirare un profondo sospiro.

Qual è esattamente il motivo che spinge Trump a imporre questi pesanti dazi al Canada il mese prossimo? Steven Chase di The Globe and Mail, 7 febbraio 2025, cita il primo ministro canadese come segue: “Donald Trump vuole annettere il Canada per ottenere l’accesso ai suoi minerali critici”.

L’annessione del Canada come 51esimo stato degli Stati Uniti è il sogno del 47esimo presidente degli Stati Uniti, una piuma che avrebbe il posto migliore sul suo berretto da golf. E viene usato come una minaccia da questo presidente attraverso le tariffe del 25% e del 10%. Il primo ministro canadese Justin Trudeau suggerisce che una soluzione per prevenire l’annessione sia un vero e proprio libero scambio all’interno del Canada. Ciò significa che le Province dovranno rimuovere le barriere tra di loro. Fattibile? Sì, naturalmente.

Non siamo più negli anni ’30 quando lo Smoot-Hawley Act, che proponeva una tariffa del 59,1% che prometteva di rivitalizzare le economie rurali negli Stati Uniti, cadde nel dimenticatoio. Non ha causato la Grande Depressione, ma l’ha esacerbata. Forse l’ha anche prolungata. Ha causato la caduta dei politici statunitensi e canadesi. È stato disastroso, come discusso da Christine Sismondo, il 18 marzo 2018, sul Maclean’s Magazine.

Oggi siamo il fornitore numero uno di acciaio e alluminio negli Stati Uniti. L’energia costituisce anche la nostra più grande esportazione, come afferma la newsletter del NYTimes, “Canada Letter”, del 18 gennaio 2025. In alcuni giorni, il Canada è il principale partner commerciale degli Stati Uniti; altri giorni, lo è il Messico.

La mia domanda è questa: perché annettere il Canada e non il Messico? Oppure, se posso essere abbastanza audace, perché non Porto Rico, che è un protettorato degli Stati Uniti…

Traduzione in Italiano  (dall’originale Inglese/Filippino su www.cnmng.ca)  a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto: il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (da Twitter-X @WhiteHouse