TORONTO – “Mia figlia è morta il 13 aprile scorso: aveva una rara condizione cardiaca congenita, è stata sottoposta ad uno screening per trapianto di cuore e polmone ma era troppo debole e non è sopravvissuta: così, ha donato il suo corpo all’ospedale in modo che possa essere studiato per saperne di più sulla sua rara condizione e, in questo modo, aiutare gli altri a vivere più a lungo, se possibile”. A raccontare la storia è Divina, madre di Lisa-Anne.
TORONTO – Potrebbe sembrare dura questa osservazione. Però, probabilmente è troppo positiva. Con tutto il rispetto al processo elettorale e ai candidati (58) che si offrono di sostituire l’ex sindaco in pensione, e “auto disonorato”, e di conquistare la fiducia del pubblico, la sfida non è mai facile. Soprattutto in un’elezione con confini geografici che si sovrappongono a venticinque circoscrizioni federali/provinciali, senza i fattori galvanizzanti di Partito, Leader e Finanze.
TORONTO – Continua ad allungarsi la lista delle candidature nella corsa a sindaco di Toronto. Con gli ultimi quattro pretendenti a scendere in campo – il fiduciario del provveditorato cattolico Frank D’Amico, l’imprenditore Darren Atkinson, Ari Grosman e John Ransome – siamo giunti a quota 58, tenendo conto che il 59° candidato, Rupica Singh Waraich, ha deciso di ritirarsi. Un numero record per il dopo Tory, che potrebbe crescere ulteriormente visto che la scadenza per la presentazione della lista definitiva è stata fissata al 12 maggio.
TORONTO – Mentre gli oltre 155mila dipendenti pubblici federali in tutto il Canada continuano imperterriti a scioperare, il governo di Ottawa ha presentato quella che definisce “un’offerta finale”.
TORONTO – Un altro giorno, un’altra protesta, un altro costo pubblico assunto per la “protezione” indicata per le teste di legno che esprimono disprezzo per i genitori, i loro figli e l’ambiente scolastico basato sull’etica che spetta loro per decreto costituzionale.